Cielo tempestoso e atmosfera drammatica: questo è il contesto che Eugène Delacroix ha scelto per il suo “Cavallo spaventato dal fulmine”. Il cavallo infatti è sempre stato uno dei soggetti più amati dal pittore francese che ha reso l’animale protagonista di molte sue opere.
Il pittore
Eugène Delacroix è considerato tra i principali esponenti del movimento romantico del suo Paese. Il suo stile fu in netto contrasto con la perfezione della pittura neoclassica. Per questo nei suoi dipinti si assiste a una grande enfasi nell’uso del colore e del movimento. I temi drammatici e romantici segnarono il cuore della sua maturità artistica, spingendolo a prendere le distanze dai modelli dell’arte greca e romana che avevano ispirato il neoclassicismo. In gioventù Delacroix conobbe Théodore Géricault, con cui instaurò un profondo legame di stima e amicizia. Dipinse “Cavallo spaventato dal fulmine” tra il 1824 e il 1829.
L’opera
Ne “Cavallo spaventato dal fulmine” il pittore cerca di far emergere il movimento e le emozioni di un animale in preda alla paura. Il cavallo, dal mantello grigio chiarissimo, è rappresentato al centro del dipinto, senza cavaliere o altri elementi narrativi. L’animale è colto nell’istante in cui si irrigidisce e si contorce, spaventato da un fulmine. Per questo lo si osserva in equilibrio sugli arti posteriori, mentre rampa al vento con quelli anteriori. La testa, decisamente inclinata da un lato esprime tutto lo sgomento del cavallo in quel momento, così come la coda dritta e alta. Sullo sfondo un cielo tempestoso e un mare in burrasca attribuiscono al dipinto un’atmosfera drammatica. Le pennellate sono energiche e vibranti. Il contrasto tra luce e ombra intensifica le emozioni che Delacroix cerca di far emergere con questo dipinto.
Il significato
L’opera va letta nel quadro della sensibilità romantica: il cavallo non è solo un animale, ma diventa una metafora della condizione umana di fronte alla forza incontrollabile della natura. Il fulmine, simbolo di violenza improvvisa della natura, rende gli esseri viventi consapevoli della loro fragilità e precarietà. Il dipinto trasforma un istante di paura in un dramma universale.